di Massimo Predieri – OTHERNEWS

L’interferenza dei social media sull’opinione pubblica, le elezioni, la politica e i governi è ormai oggetto di preoccupazione quotidiana. Intervenendo alla Security Conference di Monaco il 15 febbraio scorso, perfino Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Facebook, ha fatto notare che spetta al legislatore decidere come regolare i social media. Ma no?!
Quello che sembra essere una raccomandazione banale e scontata non è finora venuta in mente ai nostri governanti, da tre decenni presi da una sbornia iper-liberista che ha totalmente offuscato la comprensione del ruolo dello stato e del governo. E’ sorprendente che a ricordare le responsabilità del legislatore e del governo debba essere Zuckerberg, un multimiliardario con un patrimonio personale stimato a 74 miliardi di dollari, a capo della più grande e influente rete di social media del mondo. Un signore, insomma, che finora si è dedicato soprattutto a sviluppare gli affari della sua azienda e ad arricchirsi smisuratamente.
In passato la stampa aveva più volte con soddisfazione riferito che il management di Facebook era intervenuto per cancellare le pagine che promuovono l’odio o influiscono con fake news sulle scelte politiche degli elettori. Ma bastava soffermarsi solo poco su questi episodi per riconoscere l’assurdità che a difesa della corretta informazione e delle deontologia giornalistica intervenisse un’impresa, che fino a prova contraria opera nell’interesse economico dei suoi azionisti, senza farsi troppi scrupoli per capire chi sono i suoi inserzionisti. E’ facile intuire quale deriva sta prendendo l’informazione online se questa viene lasciata alla discrezione delle imprese, senza una regolamentazione del legislatore e un controllo del governo.
I nodi presto o tardi vengono al pettine, e così anche il signor Zuckerberg si è reso conto che troppa libertà di azione ad un certo punto diventa ingestibile. “Anche se non sono d’accordo con tutte le normative proposte, penso che a lungo termine saranno necessarie per costruire la fiducia e una migliore governance di Internet, e gioveranno a tutti, anche a noi”, ha detto Zuckerberg alla Security Conference di Monaco.
L’ultimo invito all’azione del fondatore di Facebook arriva in un momento in cui una maggiore regolamentazione sembra inevitabile, almeno in Europa. I leader dell’UE hanno avviato un dibattito sulle nuove regole per la gestione dei dati e dell’intelligenza artificiale, compreso il riconoscimento facciale. L’inaspettata dichiarazione di Zuckerberg arriva anche dopo che il servizio Facebook è stato ripetutamente criticato per aver fornito – beninteso a pagamento – un’arma micidiale in mano a chi vuole interferire nelle elezioni occidentali.