LA POLITICA DELLA SALUTE E LA SOVRANITA’ DEL POPOLO

di Riccardo Petrella – Agorà degli Abitabti della Terra

In nome della sicurezza sanitaria “nazionale” i gruppi dominanti hanno  adottato  misure apertamente contrarie all’obiettivo da loro  tanto sbandierato  “nessuno sarà lasciato da parte”.  In realtà, il “nazionalismo vaccinale” è un buon alibi, dietro il quale agiscono oligarchie multi-nazionali, mondiali, molto potenti sul piano economico, industriale e finanziario.

L’ingiustizia vince

Già prima della commercializzazione dei vaccini sui quali le autorità mediche competenti hanno accordato il diritto esclusivo di proprietà  e di uso per 20 anni ad imprese private perseguenti scopi di lucro, i poteri pubblici ammettevano che alla fine del 2021 tra il 70 e l’80% della popolazione mondiale sarebbe restata fuori dalla vaccinazione. Il Segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha confermato il 17 febbrario che il 75% della totalità dei vaccini disponibili, è stato usato  soltanto da 10 paesi e  130 paesi non hanno finora ricevuto una sola dose di vaccino. Se tutto va bene , il che non è garantito,  occorrerà  attendere  la fine del 2024 per sperare che la popolazione  mondiale raggiunga il minimo di immunità collettiva di sicurezza. Nel frattempo,  decine di milioni di esseri umani saranno spariti  prematuramente dalla circolazione con la benedizione degli azionisti delle imprese farmaceutiche. Inoltre, qualche centinaio di milioni di persone in più  saranno andati a ingrossare  l’esercito degli impoveriti e dei lavoratori poveri. Infine,  i primi venti  miliardari del mondo avranno visto la loro ricchezza aumentare di alcune decine di miliardi. (1)

La sovranità del popolo, in tutto questo?

A partire dagli anni 70-80, fra i  processi piµ significativi di picconaggio della democrazia possiamo annoverare, oltre la tradizionale   opposizione alla democrazia delle forze politiiche e sociali conservatrici e reazionarie di destra e di esrema destra :

l’anti- statalismo anti- comunista di frange importanti di movimenti associativi , anche progressisti;

l’interesse per “i costi della politica”. Nel nome dell’efficienza e della riduzione delle tasse dirette, ogni forma di scelta politica é stata ridotta ad una questione di gestione ottimale delle risorse limitate disponibili e di diminuzione della spesa pubblica (eccezione fatta per le spese militari);

la promozione della “terza via”  nel nome di “al di là dello Stato e del mercato”. Questa si é rivelata quel che era di fatto e cioé” “molto meno  Stato” “ e  “molto  più  mercato”. La “terza via” è stata il cavallo di Troia attraverso il quale la classe politica eletta per promuovere e difendere i diritti universali, la giustizia sociale, le classi sociali più sfruttate e marginalizzate, la libertà dai sopprusi dei potenti, la pace.. (diciamo, per semplificare,  la socialdemocrazia occidentale)  ha letteralmente abdicato sottomettendosi agli imperativi della globalizzazione economica efficientista, estrattivista e devastatrice della natura e della società. Personaggi come Blair e tanti  altri leaders come lui in Europa ed altrove (per non parlare dei “progressisti”  USA predicatori del culto della transizione…) hanno una grande responsabilità storica per quel che è successo nel corso degli ultimi 40 anni.

Faccio riferimento specifico alle “ondate mondiali” di liberalizzazione, deregolametazione e di privatizzazione di ogni forma di attività economica ed in particolre di ogni bene e servizio in precedenza comune e pubblico. Per cui si è assistito alla sostituzione del governo dello Stato di diritto, sociale e democratico con un sistema detto di “governanza economica  mondiale”, fondato sulla concorrenza/esclusione, scambi/negoziati /conflitti tra i portatori d’interesse. Si tratta della  famosa “governanza degli stakeholdes basata sulla marginalizzazuione dei diritti umani e sociali; sulla mercificazione di ogni bene essenziale ed insostituibile per la vita; sulla  privatizzazione del potere politico, come dimostrato dalla potenza imperiale dei grandi gruppi economici privati mondiali quali i GAFAM, i Big Pharma. Fra tanti atlri.

Queste ondate sono state facilitate , se non “‘giustificate”  secondo i dominanti,  dalla crescente scientificizzazione e tecnologizzazione della vita sempre più dissociata dai valori del costituzionalismo politico sociale democratico secondo il modello scandinavo.

Il dominio delle  cosidette  “ragioni” della  scienza e della tecnologia  in favore di un uso mistificatore e utilitaristico della tecnoscienza ha giocato un ruolo preponderante sui processi menzionati.  Attraverso due modalità chiave. Da un lato, consentendo  il travolgimento dei limiti temporali ( “the instant economy”, le  nanotecnologie , la finanza al millionesimo di secondo…) e spaziali  ( sono saltate le frontiere biologiche tra le specie, la “borderless economy”). Dall’altro, spingendo i poteri pubblici locali (nazionali) a trasferire”  il potere di proprietà , di uso e di controllo e, quindi, di regolazione della vita della Terra. ai soggeti produttori dei nuovi sistemi e prodotti ad alta intensità tecnologica organizzati a livello mondiale.

L’evaporazione della sovranità del popolo..

In questo contesto  emerge in maniera lampante il ruolo determinante dei brevetti sul vivente e sull’intelligenza artificiale accordati a soggetti privati per scopo di lucro. I brevetti costituiscono l’espressione massima, insieme alla capitalizzazione  borsistica delle imprese,  del primato del diritto prioritario  degli interessi privati a governare il mondo.

I brevetti (industriali, commerciali…), come i diritti di autore, esistono da  molto tempo. Ma i brevetti sugli organismi viventi (cellule, molecole, genomi….del mondo vegetale, naturale ed umano) sono recenti. Datano del 1980 a seguito di una decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti che autorizzo’, per la prima volta nella storia , l’impresa General Electric a brevettare a scopo di lucro una molecola da loro “scoperta” suscettibile di favorire un’azione positiva sull’ambiente. Per “ragioni” puramente commerciali ed economiche, l’Unione Europea adotto’ nel 1998 una direttiva sulla brevettabilità del vivente, in linea con quella americana, malgrado la forte opposizione di numerosi ed importanti  ambienti scientifici, politici, culturali, sociali, umani, religiosi. Da allora, il fiume dei brevetti ( più di 110 mila in totale quelli sul vivente e sull’intelligenza artificiale)  ha straripato da tutte le parti favorendo una rapida e capillare  appropriazione privata della proprietà e del governo della vita da parte dei detentori di brevetti (la stragrande maggioranza composta da imprese private “mondiali”).

Il caso dei brevetti sui vaccini anti Covid19 è una conferma purtroppo drammatica  dell’evaporazione della sovranità del popolo.  A tre livelli.

Il livello decisionale. E’ raro che le istituzioni parlamentari nazionali abbiano preso parte direttamente e significativamente alle decisioni in materia di promozione e finanziamento della ricerca e dello sviluppo  dei medicinali e  della loro produzione  (da chi, dove, quante dosi, come finanziarla…).Tutto è  stato deciso da comitati “tecnici”, spesso misti (pubblici e privati) , dominati dai rappresentanti dell’industria  farmaceutica e del mondo della finanza. In questo contesto gli scienziati hanno agito come  servitori  ed i governi come notai di sostegno adottanto legislazioni a forza di decreti governativi  e riducendo cosi a poco o nulla il ruolo delle istituzioni parlamentari.

Il livello di condivisione delle conoscenze e dell’informazione.  Non solo non ha partecipato  ma il Il popolo è stato sistematicamente ignorato e mantenuto nell’ignoranza. Il Parlameto europeo ha dovuto battere i pugni sul tavolo per ottenere l’accesso ai contratti/accordi firmati  con un pugno d’imprese farmaceutiche mondiali dai poteri pubblici europei , in nome di 650 milioni di cittadini. E quando hanno ottenuto di consultare il contratto con AstraZeneca (multinazionale anglo-svedese), il testo è stato occultato, reso illegibile al 90% del contratto. Il Parlamento europeo è stato ridicolizzato e la Commissione si è resa responsabile di detta ridicolizzazione. Uno scandalo. La Commissione europea ha rivendicato l’obbligo del segreto imposto dalle imprese ed accettato dai poteri pubblici. Ma come possono i rappresentanti nominati dagli eletti del popolo  accordare il diritto al segreto alle imprese e, dall’altro, negare l’accesso alle informazioni al popolo che è all’origine del loro potere?   Cio’ che è ancor più grave è che né i cittadini europei né  la maggioranza  degli europarlamentari si sono battuti per difendere fino in fondo il sacrosanto diritto del popolo all’informazione ed alla democrazia. (2)

Ancora oggi non si sa quanti miliardi di euro  sono stati accordati a fondo perduto alle imprese private  dai poteri pubblici. Quel che si sa è che certamente nessuna impresa farmaceutica occidentale avrebbe iniziato lo sviluppo e la produzione  dei vaccini se non ci fossero stati i poteri pubblici a finanziarli. Il rifiuto di condividere le conoscenze e dare le informazioni pertinenti  al popolo via i loro rappresentanti è un atto esplicito di violenza fatta al diritto alla conoscenza. Come può il popolo, come possono i cittadini agire in piena e libera coscienza se sono mantenuti nell’ignoranza? Su quale principio di legittimità i governi continuano ad affermare che non possono dare le informazioni pertinenti ai cittadini?

In un mondo sempre più scientificizzato e tecnologizzato, il diritto alla conoscenza pertinente è altrettanto fondamentale che il diritto all’acqua  potabile ed all’aria. E’ gravissima la scelta fatta dai nostri governanti soprattutto perché  da tempo essi affermano che i governi decidono in materia di salute pubblica sulla base di quanto dicono gli scienziati. Cosi facendo  inculcano una concezione della politica, non solo nel campo della salute ma anche in  quello dell’economia, dove la  “ragione”principale   determinante delle scelte politiche è la “ragione “ di una conoscenza non condivisa, segreta, riservata agli addetti ai lavori (i tecnocrati) . Una conoscenza incomprensibile alla quasi totalità della popolazione mondiale e, de facto, monopolio inespugnabile dei grandi signori della tecno-crazia finanziaria. Altrimenti detto, i governanti ammettono che la maggioranza degli esseri umani sono ignoranti e devono restare tali e che,  come nel passato dovevano essenzialmente obbedire alla volontà ed alle ragioni di Dio, oggi  debbono obbedire alle ragioni della scienza e della tecnologia..

Il livello di responsabilità. Secondo quanto affermato dalle imprese private , i poteri pubblici hanno accettato che le imprese non siano ritenute responsabili delle eventuali conseguenze negative dei vaccini  ed  “incidenti” imprevisibili. Gli Stati hanno deciso di farsene carico! I popoli non sono stati nemmeno avvisati. Altrimenti detto, non solo il popolo non è messo in condizione di pârtecipare alle decisioni e di assumere  conseguentemente le sue responsabilità ma gli si imputa delle responsabilità gravi a sua insaputa e senza ricorso. La beffa della sovranità del popolo operata nel nome del regime attuale dei brevetti non poteva essere più avvilente.

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Una sola proposta. Addio sovranità del popolo? No.

I  gruppi sociali dominanti dei paesi più potenti pretendono che le loro decisioni sono dettate sulla base di  ragioni scientifiche e tecniche. La scienza, dicono, e con essa la tecnologia, detta le scelte politiche. Dicono, imperterriti,  che la sovranità del popolo appartiene al  popolo ma si esprime attraverso la classe degli scienziati e dei tecnologi, in pratica attraverso la classe dei loro finanziatori e portatori d’interesse. Garantire il corretto funzionamento e la perennità di questo sistema è la funzione dei brevetti regolata dai Trattati TRIPs dell’OMC. il potere della scienza non è aperto, trasparente, condivisibile. E’ sempre più accentrato e escludente.

Siamo di fronte ad un massacro della democrazia. Certo, i vaccini, i medicinali non si concepiscono né si fanno nelle aule parlamentari nè negli uffici ministeriali. Ma la politica della scienza, della salute, si .  Questa  non si fa nè si deve fare nei clubs dei portatori  d’interesse alla World Economic Forum , nelle Borse e nelle sedi degli azionisti delle imprese farmaceutiche e dell’industria del vivente, ma nelle  “case dei cittadini”, nei dibattiti pubblici aperti, nelle commissioni dei rappresentanti  eletti del popolo, nei referendum cittadini e popolari, nelle istituzioni di autogoverno .

La nostra proposta è la seguente :  la lotta alla pandemia Covid19 ed alle altre malatie sindemiche per il diritto universale alla salute, ed in particolare per l’abolizione  dei brevetti, deve iscriversi in una lotta chiara e coerente, a tutti i livelli, di liberazione dell’umanità dal dominio  dei gruppi sociali oggi imperanti. Questi sono costituiti dai gruppi sociali potenti. sul piano finanziario il cui dominio è alimentato e rinforzato dai processi di concentrazione dell’appropriazione privata  della potenza scientifica e tecnologica nelle mani di una ristretta cerchia di oligarchie  mondiali. La loro pretesa “legittimità” al dominio  si fonda sull’appropriazione privata ed il controllo della scienza e della tecnologia .  E’ tempo  non di transizione o di resilienza (resistenza e sopravvivenza ai terribili sconvolgimenti  in corso) ma di liberazione dell’umanità dai “signori della vita” e dalle loro nuove forme di colonizzazione del mondo che sono all’origine dei mega-sconvolgimenti e crisi attuali..

Bruxelles, 22 febbraio 2021 – Riccardo Petrella, Professore emerito dell’Università Cattolica di Lovanio (B)

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(1) https://europa.today.it/attualita/2020-anno-meraviglioso-uomini-ricchi.html . Messe assieme, le 20 persone più ricche del mondo hanno guadagnato circa 1,77 trilioni di dollari, ovvero 1.440 miliardi di euro in più rispetto al 2019, ed aumentato la loro ricchezza del 24% rispetto all’anno precedente .Solo  13  paesi al mondo  hanno un PIL superiore alla ricchezza personale dei 20 miliardiari più ricchi. Intollerabile.  In cima alla classifica, Jeff Bezos, 56 anni , il capo di Amazon,vanta nel 2020 un patrimonio netto personale di 193,7 miliardi di dollari, in crescita del 68,7% rispetto al 2019. .Solo 52 paesi al mondo (su quasi 190) registrano un Pil più elevato ’Il sistema economico mondiale attuale è senza senso, da demolire.

(2) il 18 febbraio, grazie ad una fuga da fonte ignota, è stato possibile al programma TV Report di prendere visione del contratto con AstraZeneca senza cancellazioni ed occultazioni. E’ stato cosi confermata la chiara subordinazione dei potri pubblici agli interessi delle imprese.  Vedi Svelati gli omissis del contratto Astra-Zeneca

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