L’abolizione dei brevetti dei vaccini è urgente, come anche ridurre i vincoli messi all’esportazione dei vaccini in commercio, ma non bisogna chiederlo al WTO: purtroppo è inutile.
di Riccardo Petrella – Agorà degli Abitanti della Terra
Non dobbiamo attendere nulla di buono dall’ennesima riunione del consiglio TRIPS del WTO di oggi. Sono mesi che più di 100 Stati, centinaia a centinaia di associazioni e istituzioni e migliaia di personalità del mondo (da Premi Nobel ad artisti) si stanno battendo, ad ogni riunione del WTO in materia, per ottenere unicamente la sospensione provvisoria ( non l’abolizione) delle regole dei brevetti sul commercio dei vaccini e altri prodotti medici, senza ottenere un fico secco.
Le petizioni al WTO sono inutili
I poteri pubblici dei paesi più ricchi e potenti del mondo non osano, non possono farlo, perché sono prigionieri degli interessi economici e finanziari delle imprese private multinazionali che essi stessi hanno difeso con appropriate leggi e misure economiche.
Sanno benissimo che se concedono la sospensione, la loro opposizione all’abolizione dei brevetti sul vivente ne uscirà indebolita e con essa la difesa dei loro interessi e e dei loro poteri sul sistema economico e politico mondiale.
Lo hanno confermato in maniera chiara dieci giorni fa al Consiglio generale del WTO a proposito della richiesta di alcuni paesi (Colombia,Costa Rica, Ecuador, Panama, Paraguay, Norvegia, Nuova Zelanda…) rivolta, de facto, all’Unione europea di ridurre i vincoli messi all’esportazione dei vaccini in commercio.
La dichiarazione del 4 marzo della Ue
Nella sua Dichiarazione del 4 marzo la Commissione Europea (Ue) è stata molto chiara e esplicita.
Essa ha spiegato che i mecanismi di trasparenza e di autorizzazione da essa recentemente introdotti relativi all’esportazione di vaccini dai paesi EU mirano a “ to ensure that vaccines and their ingredients are not directed to export destinations in unjustified volumes”.
Per quali ragioni? “Like many other countries, the European Union has also struggled with the lack of transparency in the delivery of vaccines, the production of which it has pre-financed Our inquiries into reasons for delays did not result in satisfactory answers from some vaccine manufacturers”.
Altrimenti detto, la Commissione europea conferma che i ritardi registrati nella consegna delle dosi sono stati dovuti all’esportazione non autorizzata delle dosi promesse ( già pagate dall’UE) e prodotte in Europe.
Inoltre, la Commissione riconosce che:
- “We are in a situation where some vaccine producers have overpromised and under delivered. They have committed more than what they produce”. L’UE lo sapeva, C’è da sperare che non lo abbia scoperto solo alcune settimane fa. E perché allora ha firmato dei contratti che danno a dette imprese il monopolio esclusivo di produzione?
- “We need to ensure a transparent distribution of vaccines and avoid a situation where the much-awaited vaccine goes to the highest bidder or distribution is left to the arbitrary decision of vaccine producers “. Ma come possono le imprese multinazionali private produttrici dei vaccini esercitare decisioni arbitrarie in materia di distribuzione? Qual é allora il potere decisionale degli Stati che hanno pagato in anticipo le dosi? Dobbiamo interpretare la dichiarazione dell’UE come un’ammissione che il potere degli Stati è limitato e che i loro poteri di controllo sulle imprese sono inadeguati?
- “It should be recalled that the Covid-19 vaccine production capacity in Europe, that we share with the world, was created through the European Union’s support to vaccine producers in the form of the Advanced Purchased Agreements. The European Union has not restrained the ability of vaccine producers to engage with other partners, but expects them to be fair when delivering on their contractual obligations. In realtà, pur protestando nei confronti delle imprese produttrici di vaccini e ricordando loro che la produzione dei vaccini, e quindi i loro profitti, è stata resa possibile grazie principalmente agli Adanceved Purchased Agreements dei poteri pubblici, la Commissione si limita a domandare loro un comportamento leale!. Appiattimento?
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Infine, e soprattutto, la Commissione dichiara:
– Scaling-up of production on a global level (…)t will not happen without increased global collaboration with the pharmaceutical industry. Bella proposta! We should facilitate this collaboration, while also recognising that intellectual property provides the necessary platform for it to take place” .Ottima affermazione. Peccato che la realtà, non solo degli ultimi venti anni ma anche degli ultimi 12 mesi, dimostra il contrario.
E, ciliegina sulla torta”, “Waiving intellectual property rights would disrupt this collaboration and the transfer of know-how, which should facilitate the transfer of the right know-how and technology for the highly complex vaccine production process”. Ecco una falsità detta in maniera chiara e tonda senza mezzi termini. Sospendere l’applicazione delle regole dei brevetti sui vaccini “disturberebbe” la collaborazione con le imprese farmaceutiche. Che dire di più?
Conclusione. Come si puo’ pensare che l’Ue , otto giorni dopo, accetti di approvare decisioni totalmente contrarie alla dichiarazione del 4 marzo?
E’ evidente che mai i dominanti attuali cederanno sul principio del primato dei brevetti. Tocca ai cittadini obbligare i rappresentanti eletti a rispettare il diritto di vita di tutti gli abitanti della Terra. Per questo l’Iniziativa Europea “Right2Cure” è di fondamentale importanza. Essa non è una petizione alle autorità europee. Per quanto limitato, è uno strumento di partecipazione alle decisioni nel campo della politica europea della salute.
Esso deve essere accompagnato da una forte mobilitazione di denuncia della tendenza attuale nel mondo da parte dei poteri pubblici di accettare e rinforzare la loro abdicazione e trasferimento dei loro poteri a soggetti privati mondiali i cosidetti stakeholders, detentori di più di 120 000 brevetti sul vivente e sull’intelligenza artificiale. Gli stakeholders sono soggetti che non hanno, per definizione, il compito di garantire e promuovere i diritti universali alla vita per tutti gli abitanti della Terra.
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