Spose bambine: la pandemia da covid19 ci mette del suo

Il 7 marzo 2021 Unicef ci ha fornito le sue analisi (relative all’anno 2020)  sul tema spose bambine. Numericamente, si può affermare quanto segue: 

12 milioni di ragazze si sposano ogni anno prima dei 18 anni

1 ragazza su 5 al mondo si sposa prima dei 18 anni

Più di 650 milioni di donne attualmente in vita sono state spose bambine 

di Marlene Simonini – OTHERNEWS

Il contributo del covid19

Ogni due anni Unicef rilascia le proprie analisi e, quest’anno, la pandemia da covid 19 ha influenzato anche la dimensione, assolutamente riprovevole, delle spose bambine, rendendo una pratica antica e brutale ancora più moderna e dolorosa. Infatti, l’isolamento forzato, quale precauzione alla diffusione del virus, ha portato ad un allontanamento fisico delle giovani ragazze dai loro amici e dalle più naturali reti di supporto (in primis, quello scolastico), allo stesso tempo ha reso più difficile accedere all’assistenza sanitaria e ai diversi tipi di servizi assistenziali.

Da considerare anche l’insicurezza economica che, esasperata dalla pandemia attuale, ha costretto molte famiglie a concedere in sposa le figlie per alleggerire gli oneri familiari. In casi estremi, il matrimonio prematuro è stato scelto anche dalle stesse ragazze, in seguito alla morte precoce di una o entrambe le figure genitoriali.

Le conseguenze dell’essere una sposa bambina 

Le spose bambine hanno, statisticamente, più probabilità di sperimentare violenza domestica e meno possibilità di dar seguito i propri studi. Il matrimonio infantile aumenta il rischio di una gravidanza precoce, un pericolo da non sottovalutare, considerato che un giovane fisico ancora non arrivato alla piena maturità può soffrire di complicazioni materne e, in alcuni casi, la giovane ragazza può morire di parto.

Un matrimonio precoce, inoltre, tende ad isolare le ragazze dalla famiglia e dagli amici, escludendole da una partecipazione attiva alla comunità, mettendo a rischio il benessere, fisico e mentale, delle stesse.

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Legalmente, le spose bambine

L’annoso problema del matrimonio precoce è affrontato in una serie di convenzioni ed accordi internazionali. La Convenzione per l’Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione sulle Donne si preoccupa di proteggere i matrimoni precoci, all’articolo 16 del suo statuto.

La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo sostiene che il diritto al consenso “libero e pieno” al matrimonio può essere tale solo quando tutte le parti coinvolte sono sufficientemente mature per prendere una decisione informata sulla vita con un partner. Sebbene il matrimonio non sia menzionato direttamente nella Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, il matrimonio precoce è collegato ad altri diritti, come il diritto alla libertà di espressione, il diritto alla protezione da tutte le forme di abuso e il diritto ad essere protetti da pratiche tradizionali dannose. 

Geograficamente, le spose bambine

Considerando i recenti dati, il livello più alto di matrimoni precoci si rintraccia nell’Africa Subsariana (dove il 35% delle donne si è sposato prima dei 18 anni), segue l’Asia meridionale (dove il 35% delle donne si è sposato prima dei 18 anni) e al terzo posto troviamo l’America Latina.

Fino ad oggi 

Fino all’avvento del covid19, in seguito ad un lavoro estenuante messo in campo e sul campo da onlus, ospedali e centri di assistenza di diverso tipo, si è assistito ad una riduzione significativa, in diversi paesi, di matrimoni precoci.

Negli ultimi dieci anni, la percentuale di spose bambine a livello mondiale è diminuita del 15%, passando da quasi 1 su 4 a 1 su 5, l’equivalente di circa 25 milioni di matrimoni evitati, o meglio, 25 milioni di bambine salvate, istruite, restituite ad un futuro sicuro e felice, qualcosa che ogni donna merita. 

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