Esclusiva Video-Intervista a John Shipton, padre di Julian Assange

di Berenice GalliPandoraTV

Othernews propone di seguito l’intervista a cura di Berenice Galli per PandoraTV al padre di Julian Assange, John Shipton.

Othernews ritiene la vicenda che vede Julian Assange incriminato per aver diffuso informazioni compromettenti per il governo USA attraverso WikiLeaks, molto pericolosa per il diritto alla libera informazione e al libero pensiero. Julian Assange è un simbolo per i giornalisti che fanno libera informazione. La punizione esemplare che gli si vuole infliggere è un monito per tutti. Criminalizzare la libera informazione è un grave assalto alla democrazia.

Mi chiamo John Shipton, sono il padre di Julian Assange, sto girando l’Europa per sostenere la causa della libertà di Julian

Quando è l’ultima volta che ha incontrato suo fliglio?

Quattro giorni fa nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, è lì in isolamento 22 ore al giorno dagli ultimi 10 mesi.

Nel 2016 una commissione Onu ha dichiarato che Julian veniva detenuto arbitrariamente

Si, il gruppo di lavoro sulla Detenzione Arbitraria dell’Onu ha dichiarato che Julian era detenuto arbitrariamente dalla Svezia e dal Regno Unito e che doveva essere liberato immediatamente. Gli doveva essere permesso di viaggiare nel Regno Unito, doveva essere accettato l’asilo che l’Ecuador gli ha offerto. Inoltre, doveva essere risarcito per il tempo che è stato chiuso nell’ambasciata. La Gran Bretagna rifiuta di obbedire alle Convenzioni sul diritto di asilo di cui è firmataria, allo stesso modo la Svezia si è rifiutata di obbedire alle Convenzioni sul diritto di asilo, di cui è anche lei firmataria.

L’ex diplomatico Murray, che era presente all’udienza dello scorso ottobre, ha riportato che le condizioni di salute di Julian sono estremamente preoccupanti

Nils Melzer, il relatore speciale sulla tortura dell’Onu, è andato alla prigione di Belmarsh con due medici esperti in riconoscimento degli effetti della tortura, che siano psicologici o fisici, o entrambi. Hanno visto che Julian mostra gli effetti deleteri di anni e anni di tortura psicologica, fino ad arrivare al punto che Melzer la scorsa settimana ha scritto un altro report in cui dice che è molto probabile che Julian morirà in prigione se verrà tenuto lì ancora.

Sa se Julian può avvalersi delle cure dei medici nel carcere, in modo che lo aiutino efficacemente e lei avrebbe la possibilità di fargli incontrare un medico, uno psicologo, qualcuno di cui vi possiate fidare, che lo possa visitare?

Non proprio. Gli avvocati di Julian al momento stanno portando avanti la richiesta per cui Julian dovrebbe scegliersi gli ufficiali medici che si devono prendere cura della sua salute. Ma fino ad ora no, è lo staff medico del carcere a prendersi cura di Julian.

Ci sono iniziative presso la Corte europea dei Diritti Umani o tramite il Parlamento Europeo? Si muove qualcosa da parte delle istituzioni che avrebbero il compito di proteggerci?

Ce lo auguriamo ma la Corte europea del Diritti Umani non esaminerà la causa finché non si esauriranno le altre vie legali in UK, quindi la persecuzione giudiziaria di Julian avviene da 9 anni. Inghilterra e Svezia continuano la loro persecuzione nei confronti di Julian e vogliono giudiziariamente farlo rapire per portarlo negli USA, esaudiscono il desiderio degli USA di distruggere Julian, lo aiutano in questo. Ciò rende quelle istituzioni insignificanti al di fuori della volontà degli Stati Uniti. Se obbedisci agli Stati uniti perdi qualsiasi autonomia e diventi un mero strumento di una politica estera che desidera distruggere un giornalista ed un editore che ha rivelato la verità, nient’altro, solo la verità.

Pensa che quello che sta succedendo a Julian sia un caso esemplare che il governo USA vuole mostrare a tutti?

Sì, sì. Lei è una giornalista, se ciò che fa intervistandomi offende gli USA, loro possono semplicemente richiedere la sua rimozione o la sua estradizione per le condizioni speciali che esistono tra Italia e USA. È un grande pericolo per tutti, è un’oppressione della libertà di parola e anche della libertà di associazione.

Sono 9 anni che Julian è in questa situazione. Pensa che si stia facendo abbastanza, soprattutto da parte dei media mainstream, dei movimenti, sente che ci sia una risposta da parte loro o che non ci sia abbastanza?

Se posso, suddividerò la risposta in due parti. The Guardian, Der Spiegel, El Pais, sono istituzioni europee. Le loro pubblicazioni sono scritte da uno staff europeo. Julian, per aver svelato le verità sui crimini di guerra ai cittadini europei, ha subito 9 anni di persecuzioni. Ora la seconda parte della risposta: il Parlamento europeo terrà un evento domani in sostegno di Julian e ci saranno 90 osservatori, parlamentari europei e anche italiani e tedeschi. Questo è l’inizio di un movimento e sono sicuro che questa persecuzione finirà presto.

Riguardo invece ai movimenti cittadini e alle organizzazioni che potrebbero arrivare dove le istituzioni non arrivano? Ad esempio, Amnesty international sta facendo qualcosa?

Hanno iniziato adesso, sì, ma diciamo che queste istituzioni sono sate testimoni di una persecuzione che dura da 9 anni. Ho il dovere di comunicare che se nascondi dei crimini è contro la legge, se nascondi crimini di guerra puoi essere incarcerato per 3 anni negli USA. Se nascondi qualsiasi crimine è un reato negli USA. In Australia, dove vivo, è la stessa cosa: se nascondi un crimine vai in galera. Anche in Inghilterra fai la stessa fine se nascondi un crimine. Julian ha obbedito alla legge e rivelato dei crimini e invece viene punito per questo. Queste istituzioni hanno il dovere di rivedere i loro metodi e di comportarsi in modo da rispettare le loro Costituzioni.

E da parte del governo australiano? Sente di avere il sostegno del suo paese?

Non dal governo australiano che esaudisce completamente i desideri degli USA e ha abbandonato Julian ma abbiamo un supporto in parlamento: 11 parlamentari hanno formato il Julian Assange Committee che ci assisterà in favore della libertà di Julian. Si stanno formando anche commissioni parlamentari in Germania, in Svizzera ed in Italia la scorsa settimana per l’interruzione della persecuzione ai danni di Julian.

Il fatto è che poi su queste azioni non escono notizie sui media mainstream.

Il mainstream sembra semplicemente un organo delle politiche dei governi ultimamente ma stiamo vincendo perchè il New York Times, The Guardian, Der Spiegel, The Washington Post, The Sidney Morning, The Herald, hanno tutti scritto editoriali che dicono che Julian non deve essere estradato. Quindi hanno realizzato che quello che scrivono alla fine si rivela una bugia, il loro potere si riduce e di conseguenza anche il loro denaro si riduce. Lo stesso vale per i giornalisti. È molto importante per i giornalisti avere prestigio che li protegga dalle persecuzioni da parte dei governi o delle corporazioni, quindi il prestigio aumenta tra i giornalisti che sostengono Julian e aumenta anche la loro sicurezza.

Siamo tutti con voi e speriamo di avere presto delle buone notizie e che tutti coloro che sostengono Julian possano unirsi, per questo siamo qui, grazie.

Julian è stato chiuso in un’ambasciata per anni e anni, impossibilitato a vedere la propria famiglia, impossibilitato a ricevere le visite dei suoi figli, impossibilitato ad incontrare la madre dei suoi figli. Questo è un crimine sopra ad un crimine. I bambini non hanno fatto niente per offendere gli USA, così come Julian che ha solo rivelato cose vere che vengono in aiuto degli stati europei e delle comunità. Questi sono segnali, si sono evoluti in segnali politici, sono segnali contro i governi eletti. Puoi vedere su WikiLeaks e vedere i Cablo che descrivono da dove vengono e come sono legati agli USA. Questo è un grande regalo fatto a tutti. Guardando su WikiLeaks vedi da dove vengono i leaders, come vengono disposti, che tipo di tangenti hanno preso e tanto altro.