Numero 67 – Cosa è successo nel mondo questa settimana? Panoramica sui fatti globali principali, a volte trascurati dal mainstream.
a cura di Cecilia Capanna
di Cecilia Capanna – 18-24 gennaio 2021
Nel Sunday Breakfast di questa settimana parleremo di consessi internazionali, di Forum mondiali e di accordi globali. Il World Economic Forum di Davos e il contrapposto World Social Forum, il ritorno degli USA nel Trattato di Parigi e nell’OMS, l’entrata in vigore dell’accordo per abolire il nucleare, sono tutte opportunità che questa settimana tendono una mano all’umanità per risolvere gli enormi problemi che la affliggono, mentre l’allarme “ultima chiamata” risuona forte e chiaro in sottofondo. I potenti della terra e le leggi del mercato, le regole di un sistema zoppo e iniquo, muovono i fili della storia del nostro tempo. Un tempo velocissimo in cui tutto accelera, la tecnologia in testa, tranne la transizione energetica e lo sviluppo sostenibile, più lenti di un pachiderma. Intanto la società civile prova a farsi sentire per far mettere il turbo al cambiamento e per proteggere i diritti di tutti i cittadini del mondo.
USA rewind
Tra i 17 ordini esecutivi firmati da Joe Biden già il primo giorno del suo mandato come presidente degli Stati Uniti, c’è il rientro degli USA nel Trattato di Parigi per il clima e anche nell’OMS. La nuova amministrazione dimostra di credere nel dialogo multilaterale e il neo eletto ha più volte pronunciato la parola “unità” anche nel discorso del suo insediamento.
Il cambio climatico e la pandemia sono problemi globali e come tali vanno affrontati, per risolverli con un piano di azione condiviso da tutti i paesi. Ognuno deve fare il suo, ma ce la farà Biden a trasformare il sistema energetico americano?
John Kemp di Reuters la vede difficile e più lunga del suo mandato. Fondamentalmente evidenzia come la politica abbia potere relativo quando il sistema è dominato dalle leggi di mercato. Dunque in un sistema neoliberale “le grandi trasformazioni le fanno i prezzi e le tecnologie piuttosto che le politiche presidenziali”.
Sembra quindi che una soluzione potrebbe essere quella di puntare sulle leggi di mercato e rivoluzionare dall’interno il sistema, come con il cavallo di Troia.
A Davos è cruciale la sostenibilità
Questa settimana sono iniziati i lavori del World Economic Forum di Davos 2021. Politica, industria e finanza si incontrano, eccezionalmente online, per decidere il da farsi dopo un anno decisamente tragico per il pianeta e per l’umanità.
il 2021 potrebbe essere l’anno decisivo, sembrano esserne coscienti a Davos: ” Il momento di ricostruire la fiducia e di fare scelte cruciali si avvicina rapidamente, poiché la necessità di ripristinare le priorità e l’urgenza di riformare i sistemi si rafforzano in tutto il mondo”.
Ce ne parla nel dettaglio Alice Minati 👇
Il World Social Forum, megafono della società civile
La lentezza delle transizioni e delle macchine multilaterali è inspiegabile nell’epoca della velocità, a maggior ragione nel mondo globalizzato in cui bisogna agire a livello globale. La società civile si organizza e con le mobilitazioni e le proteste tenta di dare una spinta propulsiva, a mettere il turbo, trovando nel World Social Forum il proprio punto di aggregazione e il proprio megafono.
Nato in contrapposizione al World Economic Forum di Davos, il WSF 2021 si sta svolgendo parallelamente, come accade da 20 anni. Attraversato da un momento di crisi e da spinte di rinnovamento, è un momento importante di verifica dello stato della democrazia e dei diritti dei cittadini del mondo.
Uno dei diritti fondamentali è quello alla salute e la distribuzione del vaccino sta dimostrando quanto i paesi ricchi siano sempre più avvantaggiati. Roberto Savio, durante il suo intervento alla conferenza stampa in apertura del WSF, ha evidenziato che la pandemia non è un problema di un singolo paese: “Al di là dell’aspetto morale, non prevedere vaccinazioni allo stesso livello anche nei paesi poveri impedisce il raggiungimento dell’immunità di gregge”.
• Una delle organizzazioni che più attivamente chiedono a gran voce il vaccino per tutti è l’Agorà degli Abitanti della Terra. La sua voce principale è il Prof. Riccardo Petrella 👇
• Un altro appello importante di questa settimana riguarda la giustizia e il Diritto Internazionale. Noam Chomsky e Vijay Prashad chiedono che 👉vengano indagati i leader che non sono riusciti a proteggere i propri paesi dal Covid-19.
Il nucleare fuorilegge
Sono 86 i paesi che hanno firmato e 51 quelli che hanno ratificato il TPAN, il trattato che dice no al nucleare, entrato in vigore lo scorso giovedì, 22 dicembre. Purtroppo si tratta dei paesi che il nucleare non ce l’hanno e che si sentono minacciati dai paesi “bulli”, i quali se ne guardano bene dal fare passi verso la denuclearizzazione.
Angelo Baracca, nel salutare con entusiasmo questo momento storico con il motto “meglio attivi oggi che radioattivi domani”, ne mette in luce i punti di fragilità 👉 Da oggi le armi nucleari sono illegali.
Il Cremlino bifronte
Fortunatamente nel frattempo le super potenze nucleari USA e Russia fanno progressi in merito al nucleare. Il Cremlino si è detto aperto a estendere il trattato New Start con gli Stati Uniti sul controllo delle armi nucleari che dovrebbe scadere a breve.
Ma se Putin da una parte dimostra apertura nei confronti di misure distensive, il suo pungo di ferro nei confronti di chi gli si oppone resta forte e vigoroso. Non solo il dissidente Navalny è stato avvelenato, con ammissione di colpe, ma è stato anche arrestato e per finire bene l’opera le proteste di centinaia di migliaia di cittadini russi che ne invocano la scarcerazione sono state impedite.
Ci racconta tutto Rosarianna Romano 👇
Ci fermiamo qui. Grazie dell’attenzione, buona domenica, alla prossima settimana.
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