The Sunday Breakfast – 23 – panoramica sui fatti globali della settimana

a cura di Cecilia Capanna

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Lettera al lettore – di Roberto Savio

Othernews da oggi presenterà ogni domenica un riassunto  degli avvenimenti e dei problemi mondiali più importanti della settimana. Othernews tradizionalmente redige in inglese e spagnolo, le due lingue più diffuse nel mondo. L’italiano è un riconoscimento al Paese che ci ospita e allo sforzo  per raggiungere  soprattutto i giovani!

Buona lettura, Roberto Savio e Cecilia Capanna

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16 – 22 marzo 2020 – di Gianfranco Maselli

Fermarci e scattare un’istantanea globale è forse ciò che dovremmo fare in questo brutto momento storico, soprattutto se vi sono anche segnali di reazione e progressi.

BIVIO

La mobilitazione globale dinanzi all’emergenza dilagante del Covid-19 è ormai ampiamente avviata, tanto che le strade da seguire sembrerebbero essenzialmente due: i paesi si dividono fra il protocollo basato sulla soppressione per mezzo del distanziamento sociale e quello del rallentamento per raggiungere un’immunizzazione naturale 👉 COVID-19, maratona contro 100 metri – il micidiale studio dell’Imperial College

IMPARARE

Questo momento di isolamento ci ha insegnato che, quando usato in modo costruttivo, Internet può rivelarsi uno strumento indispensabile, nonostante il rischio delle fake news sia sempre in agguato dietro l’angolo. Ce ne parla la nostra Marlene Simonini dal punto di vista di una Millennial 👉 Pronti alla connessione!

Non è però la sola lezione che abbiamo appreso. I tagli subiti al sistema sanitario pubblico ne hanno rivelato la fragilità in un’emergenza come quella che stiamo vivendo e l’importanza del caro, vecchio modello di Welfare State a tutela del cittadino non è mai stata così evidente. Ce ne parla il nostro Guglielmo Rezza 👉 Qualcosa dovrà cambiare

REAGIRE

Oltre al diffondersi del virus c’è di più e forse scattando quell’istantanea globale sarebbe opportuno mettere ben a fuoco anche la crescente solidarietà nel mondo.

A ridare speranza al panorama globale non sono solo gli aiuti provenienti dalle personalità più note e facoltose ma anche dai maggiori colossi dell’ e-commerce come l’Alibaba di Jack Mask e dell’industria come Fca assieme alla Ferrari ed Elon Musk.

In un momento storico caratterizzato dalla crisi del multilateralismo e della cooperazione internazionale, colpiscono gli aiuti statunitensi all’Italia: il dono dell’ONG “Samaritan’s Purse” di un ospedale da campo con otto posti per la terapia intensiva e nuove risorse per potenziare il centro di malattie infettive del Gemelli a Roma.

A fare ancora più clamore sono i consistenti aiuti provenienti dalla Cina, dalla Germania, la speranza in un farmaco made in Cuba testato con buoni risultati in Cina contro l’epidemia e la crescente mobilitazione da parte di un numero sempre più alto di volontari e ONG, testimonianza di una rianimata solidarietà nazionale e internazionale.

IMPEGNO COSTANTE

Nelle ultime ore proprio le associazioni di volontariato come Emergency, Medici senza frontiere e tantissime ONG stanno donando un contributo enorme e costante e le feroci polemiche nei loro confronti per l’impegno sul fronte immigrazione sembrano essere cadute nell’oblio.

FARMACI SI/FARMACI NO

Assieme a questa ondata di aiuti, di solidarietà e di cooperazione ci giunge anche un fiume informazioni importanti relative ai progressi in ambito farmaceutico e scientifico.

Se da una parte il ministro della Sanità francese, Oliver Véran, ha indicato i farmaci assolutamente da non assumere in caso di sintomi da Covid-19 in un tweet da cui l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha preso le distanze con un comunicato, dall’altra la sensazionale notizia dell’elaborazione di vaccini sperimentali ci dona non poche speranze. Ad oggi sarebbero ben 35 i candidati vaccini contro Covid-19 in tutto il mondo.

S-SPIKE

Non è un caso che uno dei primi punti di svolta nella lotta al Covid-19 sia arrivato dall’Australia, il primo paese al mondo che, dopo la Cina, è riuscito ad isolare il virus. I ricercatori dell’University of Queensland sono i protagonisti di un importante passo avanti nello sviluppo di un vaccino. Forse ricorrere all’innovativa tecnologia detta molecular clamp, o “morsetto molecolare”, potrebbe essere la via giusta da imboccare.

SORPRESA RUSSA

Se lo aspettavano in pochi o forse ce lo aspettavamo tutti che, prima o poi, anche Vladimir Putin sarebbe sceso in campo in questa corsa alla soluzione della pandemia. Sebbene in Russia i casi siano appena 144 con nessun decesso, secondo il Cremlino il farmaco in grado di prevenire e di curare l’infezione da Coronavirus è in arrivo.

Chissà che non si tratti dell’AVIGAN, dello stesso fantomatico farmaco miracoloso di cui ci giunge notizia dal Giappone, notizia che prendiamo con doppie molle fino a che non si pronuncerà l’OMS.

mRNA-1273

Mentre il presidente Donald Trump si guadagna occhiatacce dalla Germania per aver avanzato ad un’azienda tedesca una miliardaria offerta per un vaccino anti Covid-19 in esclusiva per gli USA, negli States accade qualcosa di importantissimo.

mRNA-1273 è il nome in codice del vaccino in via di sperimentazione sviluppato dall’istituto nazionale della salute (Nih) e dalla società di biotecnologie Moderna Inc. con sede in Massachusetts.

La prima persona al mondo a testare il vaccino sperimentale contro il Coronavirus è Jennifer Haller, madre di due figlie che si è già guadagnata il soprannome di “mamma coraggio

La sperimentazione non esclude nessun orizzonte in cui possa intravedersi una soluzione e fra le possibili cure si sta valutando il farmaco anti-artrite che sembra aver riscosso parecchio successo, soprattutto in Italia.

TOCILIZUMAB

È il nome del farmaco anti artrite reumatoide la cui somministrazione ha permesso ai medici di estubare i due pazienti affetti da Covid-19 ricoverati presso l’ospedale Cotugno di Napoli.

Nonostante le condizioni molto gravi, la risposta dei due pazienti al farmaco è stata così buona da suscitare ottimismo in tanti paesi., anche se si tratta certamente di un ottimismo cauto.

TEMPI STRAORDINARI RICHIEDONO AZIONI STRAORDINARIE

Lo ha detto Christine Lagarde. La figuraccia della settimana scorsa, quella dichiarazione così dura nei confronti dello spread che aveva causato un impatto disastroso sui mercati, sembra un lontano ricordo di fronte alla manovra della BCE per fronteggiare l’emergenza coronavirus.

Mentre l’Italia con una “manovra economica poderosa” ha messo in campo 25 miliardi di euro, la Francia ne ha stanziati 45, l’Olanda 20, la Spagna 200 e la Germania 550.

La Presidente della Banca Centrale europea aveva inizialmente annunciato un programma di acquisti di titoli del settore pubblico e privato per un totale di 750 miliardi.

Ma c’è di più: una misura mai presa prima d’ora. Le regole del Patto di stabilità saranno ufficialmente sospese e ciò significa maggiore libertà nel gestire la spesa pubblica per i governi nazionali.

A ciò si agigungono nuove misure da parte della BCE, un finanziamento di 1.800 miliardi di euro per prestiti a famiglie e imprese.

Intanto il lockdown nazionale ha finalmente bussato anche alle porte inglesi e Boris Johnson ha annunciato un piano di aiuti finanziari vicino alle famiglie più vulnerabili, ai lavoratori autonomi e a chi sta perdendo il posto di lavoro.

E I DIRITTI UMANI?

Non dimentichiamocene. Non lasciamo che il dibattito sui problemi di queste settimane oscuri la drammatica situazione in cui da sempre versano i senzatetto per i quali è impossibile “restare a casa”.

Non dimentichiamoci dei migranti, minacciati dalle crudeli onde del mare, da marce sempre più perigliose ed emergenze infinite, come quella di Lesbo dove l’arrivo del Coronavirus rende urgente l’evacuazione dei campi profughi.

Non dimentichiamoci dei migranti in transito in Italia, è quanto ci ha detto Andrea Costa, coordinatore di Baobab Experience, quando lo abbiamo intervistato due settimane fa, ed è quanto ha ripetuto venerdì sera a Propaganda Live, il programma di Diego Bianchi su La7 (al minuto 2:03:27) sottolineando che “#iorestoacasa” è assai difficile per chi una casa non ce l’ha.

Non dimentichiamoci dei braccianti sotto caporalato, che non conoscono libertà e diritti umani neanche durante la pandemia , e non dimentichiamoci dei carcerati che nelle ultime settimane hanno sollevato proteste per le restrizioni circa le visite familiari e si sentono lasciati soli.

Non dimentichiamoci di Patrick Zaki, la cui udienza prevista per ieri per l’eventuale rinnovo della detenzione era stata prima anticipata allo scorso 16 Marzo per poi essere nuovamente rinviata a data da destinarsi, confermando la detenzione del ragazzo nel carcere di Tora.

Per la gravità della situazione carceraria dovuta alla pandemia, Amnesty International ha chiesto all’Egitto di scarcerare tutti i prigionieri di coscienza e altri a rischio di contagio

Lasciandoci alle spalle l’Egitto e volgendoci al cuore del continente Africano, un pensiero drammatico ci assale.

AL DI LÀ DEL MEDITERRANEO

L’africa sembra ancora lontana dai numeri registrati in Europa, contando circa 350 contagi in 30 paesi, 42 pazienti ricoverati e 7 morti. Tuttavia, al di là del Mediterraneo, il Covid-19 avanza sempre di più e notizie drammatiche di contagi, morti e sistemi sanitari inadeguati per affrontare la pandemia ci giungono da quasi tutto il continente.

L’appello a “svegliarsi davanti alla minaccia del Coronavirus” da parte del Direttore Generale dell’OMS, l’etiope Tedros Adhanom Gebreyesusli, scuote l’Africa intera. Gli stati sanno che non possono contare sull’aiuto dei paesi occidentali, già alle prese con le loro difficoltà. Tuttavia il continente nero sembra aver trovato un nuovo “amico” nella Cina. L’Africa si prepara all’arrivo di Covid-19.

Ci fermiamo qui, grazie per l’attenzione, alla prossima settimana!

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